Acidosi metabolica

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a cura del Dottor Andrea Sbrana

Acidosi metabolica

I cambiamenti nell’alimentazione degli ultimi due secoli possono essere considerati causa diretta di acidosi metabolica. Uno stile di vita non corretto si pone in netta discordanza con le richieste nutrizionali determinate geneticamente. Un’eccessiva quantità di cloruro di sodio, una carenza di potassio e acidi alimentari in eccesso, che non vengono mediati da bicarbonati alimentari, portano ad acidosi metabolica cronica. Per essere in grado di sopravvivere il corpo umano deve rimanere leggermente alcalino (pH circa 7,3 – 7,4). Per farlo mette in atto tutta una serie di modificazioni al suo interno con conseguenze che si riflettono negativamente sul corpo.

Conseguenze dell’acidosi metabolica

  • crampi e dolori muscolari, causati da un eccesso di acido lattico derivante da uno sforzo muscolare;
  • aumento alla predisposizione della ritenzione idrica;
  • infezioni frequenti, che si sviluppano maggiormente in un ambiente altamente acido;
  • la pericolosa demineralizzazione ossea.

Questo avviene perché le ossa contengono notevoli quantità di sodio, potassio, magnesio, citrato e carbonato. Tutti minerali tampone, disponibili per un rapido scambio con il liquido extracellulare generale. Essi sono utili a neutralizzare i prodotti acidi in eccesso, riportando così il pH del sangue intorno alla suo valore ottimale. Purtroppo così facendo si indeboliscono le ossa. La conseguenza probabile può essere l’insorgenza dell’osteoporosi primaria. Quest’ultima è una malattia ossea altamente diffusa in entrambi i sessi ma maggiormente nelle donne, soprattutto dopo la menopausa.

Le cause dell’acidosi metabolica

  • Alimentazione scorretta, troppo ricca di proteine o di conservanti presenti nei cibi pronti;
  • Approvvigionamento insufficiente di liquidi;
  • Ingestione di veleni, anche ambientali;
  • Stress, febbre, infiammazioni;
  • Uso e/o abuso di medicinali;
  • Sovraccarico fisico (sport eccessivo);
  • Attività fisica insufficiente (sedentarietà).

Come contrastare l’acidosi metabolica

Per combattere tale stato fisiologico, si può ricorrere ad alcuni stratagemmi da mettere in pratica nella routine quotidiana. Prima di tutto ognuno di noi dovrebbe e potrebbe migliorare la propria alimentazione, seguendo tale schema:

  • L’80% degli alimenti dovrebbero essere basici o neutri.

Basico vuol dire: patate, frutta, verdura, fagioli, acqua minerale naturale, tisane.

Neutro sta per: olio extravergine d’oliva, possibilmente pressato a freddo, burro, latte.

  • Il 20% degli alimenti dovrebbero essere acidi o acidificanti, come carne, salumi, pesce, uova, formaggio, cereali, noccioline americane, farina bianca, cioccolato, bevande gassate, alcolici.

Acqua alcalina per combattere l’acidosi metabolica

Secondariamente è importante bere acqua più fresca della temperatura ambiente e circa 1,5 – 2 litri al giorno. A questo proposito merita un approfondimento particolare un tipo di acqua, detta Alcalina. E’ così chiamata per il suo valore di pH basico. Specifichiamo subito che è un tipo di acqua a tutti gli effetti, ma in più ha la caratteristica di poter combattere l’acidosi metabolica e tutte le conseguenze che quest’ultima può causare. Come agisce? In natura le singole molecole di acqua si riuniscono tra loro a formare dei gruppi chiamati “cluster” o “biocluster”. Di solito il biocluster dell’acqua potabile è formato da circa 10 – 13 molecole. Quello dell’acqua alcalina è composto da solo 5 – 6 molecole, quindi molto più piccolo.

I vantaggi dell’acqua alcalina

Questa variazione nelle dimensioni porta l’acqua alcalina a penetrare meglio tra cellula e cellula. Riesce così a “lavare” meglio il nostro corpo dall’interno, portando via con sé tutto il materiale di scarto dell’organismo. Svolge anche numerose funzioni benefiche per il nostro corpo, tra cui combattere al meglio il fenomeno della ritenzione idrica. Grazie al fattore pH basico, inoltre, riesce ad ossigenare e a nutrire meglio le nostre cellule e a tamponare l’acidosi metabolica,  Combatte anche l’acido lattico sviluppatosi in seguito all’attività sportiva agonistica e non. Con un consumo regolare di tale acqua si ha una resistenza maggiore agli sforzi ed un conseguente aumento sia della performance sportiva che del recupero muscolare post allenamento/gara. Infine, ristabilendo il corretto pH del sangue, l’acqua alcalina è di aiuto alle cure per combattere eventuali infezioni e/o infiammazioni. Infine è considerata una valida alleata contro la demineralizzazione ossea con conseguente diminuzione del rischio di osteoporosi.

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