Il microscopio in campo oscuro e l’equilibrio acido base

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Oggi disponiamo di ottime tecniche per investigare sul nostro equilibrio acido base. E su come aiutare il nostro corpo a recuperare una condizione di benessere. Uno dei metodi più precisi e veloci per osservare in quale stato ci troviamo è l’esame fatto con il microscopio in campo oscuro (nota1). Esso ci permette di avere molte informazioni sul nostro stato di salute partendo da una semplice gocciolina di sangue.

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foto1Nella prima foto si può osservare la nitidezza dei globuli rossi. Una buona forma sferica e la parete spessa ci parlano di un sangue ben ossigenato e ben idratato. I globuli della prima immagine hanno sulla loro superficie la giusta carica elettrica negativa (H-). Questa consente loro di mantenersi ben distanziati fra loro. E’ una caratteristica molto importante perché permette al sangue di trasportare bene l’ossigeno. Di nutrire le cellule e portar via le tossine prodotte dal metabolismo.

FOTO 2

foto2Nella seconda foto è evidente quanto i globuli rossi tendano ad attrarsi e sovrapporsi. Questo ci indica anche minor fluidità. Ciò è dovuto alla prevalenza di cariche elettriche ioni positivi (H+). Queste hanno la tendenza a creare attrazione fra i globuli, anziché tenerli distanziati fra loro. Questa condizione è tipica di una acidosi in corso. Condizione che si crea quando l’equilibrio acido base si sposta verso valori inferiori a pH 7,35. Inoltre la scarsa fluidità evidenzia anche una cattiva idratazione. Le cause dell’acidosi possono essere molteplici ma è evidente che va combattuta soprattutto con una dieta adeguata. Ma anche con una giusta quantità di acqua, possibilmente alcalina. Se ciò non dovesse bastare, inserire, in determinati periodi, alcuni integratori che possano aiutare ad abbreviare i tempi per rientrare in un corretto equilibrio acido base.

Il pH delle urine

E’ bene ricordare che, attraverso il pH delle urine, si può rilevare facilmente un’eventuale condizione di acidosi del corpo. Ciò è  possibile utilizzando semplicemente delle comuni cartine di tornasole, adatte alla misurazione del pH.

E’ sempre bene considerare che va misurato il pH delle seconde urine del mattino. Le prime devono necessariamente essere acide in quanto durante la notte il nostro organismo si deve disintossicare. E durante il sonno, deve liberarsi delle tossine che non è riuscito ad espellere durante il giorno. Paradossalmente se le prime urine del mattino non fossero acide significherebbe che gli organi preposti a questa “depurazione interna” non hanno funzionato bene!

l’Acidosi cronica latente e l’equilibrio acido base

Se il pH delle seconde urine avesse un valore di 5,5 – 6 o anche inferiore significherebbe che il nostro organismo è in acidosi cronica latente.  E cioè che non abbiamo un corretto equilibrio acido base. Ciò ci indicherebbe di ricorrere presto ai ripari perché questa condizione ostacola l’importantissimo lavoro dei nostri enzimi e dei nostri ormoni.

FOTO 3

foto3Nella terza immagine d’esempio il microscopio in campo oscuro ci aiuta a scoprire un’altra condizione particolare. Il soggetto presenta dei globuli rossi che si muovono con buona fluidità. Considerate che la foto è un fermo immagine mentre sul vetrino tutto questo è in movimento! Quindi ha una buona idratazione ma le pareti dei globuli sono zigrinate. In questo caso si può parlare di tendenza all’ossidazione. Cioè pur in presenza di una dieta che comprende in buona quantità la frutta e la verdura, si crea come una sorta di “arrugginimento”, ossidazione  interna. Il che potrebbe essere paragonata ad una mela tagliata che tende ad annerirsi perché lasciata all’aria. In questo caso, per coerenza con l’esempio fatto, dovremmo ricorrere al succo di limone (antiossidante) per proteggere più a lungo la nostra mela.

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foto4Nella quarta immagine sullo sfondo abbiamo una presenza abbondante e anomala di filamenti: è la “fibrina”. In condizioni normali essa dovrebbe formarsi naturalmente solo dopo un lasso di tempo ben definito. All’incirca una decina di minuti dopo che il sangue sia stato prelevato, durante il prelievo. Nel caso in esame, se andassimo ad analizzare la VES, potremmo rilevare una infiammazione in atto.

L’esame col microscopio in campo oscuro può quindi darci molte indicazioni importanti. Ricordando anche il fatto che un nostro globulo rosso vive circa tre mesi. Deduciamo che, con una giusta frequenza, questo tipo di analisi ci può permettere un importante monitoraggio del benessere del nostro corpo. E per mantenerlo in perfetto ci potrebbe suggerire consigli e quali azioni intraprendere: cibo, acqua e stile di vita.

NOTA1

* Questa tecnica è utilizzata in vari campi scientifici.  Il Prof. Dr. Günther Enderlein ne è stato uno dei ricercatori più popolari. Soprattutto nel campo della  medicina  biologica e con la sua ricerca sulle cellule del sangue e del plasma.  

Alcuni dei suoi più ferventi sostenitori  hanno pubblicato diversi trattati, quali: (Blutuntersuchung im Dunkelfelder) di Mary M. Bleker. Il più recente pubblicato nel 2004 (Der Freund verkannte Feind der unbekannte Oder).  Altri ricercatori come Cornelia Schwerdtle e Franz Arnold hanno pubblicato (Einführung in die Dunkelfelddiagnostik). Tutto questo è stato il risultato della lotta per difendere la posizione apparentemente  inconciliabile del polimorfismo  nei confronti del monomorfismo. Così a partire dall’inizio del secolo scorso fino ad oggi il microscopio in campo scuro è stato utilizzato per lo studio delle cellule del sangue e del plasma in vivo senza colorazione.

a cura della Dott.ssa Amalia Pieve

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