Le 10 regole dei medici per l’acqua da bere

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Medici, nutrizionisti e naturopati scendono in campo e ci offrono alcune raccomandazioni per l’acqua da bere.

1) Bere a sufficienza una buona acqua

Il corpo ha bisogno di mantenere il giusto equilibro idro-salino. Bere poca acqua fa male, berne a sufficienza ma povera di sali minerali “buoni” non fa bene. In inverno dobbiamo avere un pizzico di disciplina in più per ricordarci di bere.

2) I Medici e i Professionisti possono aiutarci a scegliere

Ognuno ha le proprie specifiche esigenze (età, crescita, anzianità, neonato, sport, attesa di un bimbo, menopausa, etc.) Un valido consiglio può aiutare a identificare le caratteristiche e la giusta quantità di acqua da bere tutti i giorni.

3) Nell’acqua ci sono i sali minerali “buoni” ma anche sostanze pericolose

Se si sceglie acqua da bere minerale in bottiglia, è sempre bene leggere l’etichetta. A volte, però, non basta. Infatti alcuni dati come la presenza di arsenico, ad esempio, si leggono solo su internet. In generale se si decide di prendere un impianto per purificare l’acqua del rubinetto di casa è meglio sceglierne uno che non impoverisca l’acqua dei sali minerali naturali che contiene.

4) Le caraffe filtrano in modo blando

Le caraffe filtranti con il carbone attivo possono aiutare ad eliminare alcune impurità e gli odori ed i sapori indesiderati. Se si desidera purificare l’acqua in modo più efficace è necessario ricorrere ad altri sistemi.

5) La bollitura aiuta ma non risolve

La bollitura non può eliminare eventuali sostanze nocive presenti nell’acqua, anzi le concentra. Cucinare con un’acqua che presenti tracce di sostanze inquinanti è ugualmente pericoloso.

6) Acqua da bere minerale: meglio in bottiglie di vetro

Se si beve acqua minerale è preferibile acquistarla in bottiglie di vetro. Le bottiglie di plastica, soprattutto se immagazzinate in zone calde o esposte al sole ovvero consumate mesi e mesi dopo l’imbottigliamento, possono rilasciare nell’acqua sostanze nocive alla salute.

7) L’ultrafiltrazione è 10 volte più potente della microfiltrazione

Rispetto ad un impianto a microfiltrazione (che è il sistema più diffuso sia nelle case che nelle casette pubbliche per l’acqua)  è preferibile un impianto ad ultrafiltrazione. Questo è 10 volte più potente per eliminare batteri, cloro in eccesso ed altre impurità nocive. Ma se l’acqua della rete idrica presenta tracce di metalli pesanti e pesticidi è necessario ricorrere a sistemi di depurazione ancora più potenti.

8) Ridurre i metalli pesanti e i pesticidi

I sistemi tradizionali di depurazione ad osmosi inversa sono efficaci per liberare l’acqua da sostanze pericolose presenti nelle falde acquifere. Tra cui: pesticidi, pericolose sostanze inquinanti e metalli pesanti. Questi, però, la impoveriscono dei sali minerali “buoni” e la rendono decisamente acida. Occorre informarsi se sono impianti di ultima generazione e se hanno filtri naturali che li reintegrano. 

9) Evitare di bere acqua acida durante il giorno

L’acqua che beviamo durante il giorno lontano dai pasti è bene che sia con basso residuo fisso e che abbia almeno un pH 7 o superiore (alcalina). In questo modo, insieme a diete adeguate, riusciamo a fronteggiare meglio le situazioni negative che favoriscono l’acidosi, le infiammazioni, alcune particolari patologie, etc.

Molte etichette di acqua minerale indicano il pH giustamente rilevato alla fonte – ed è vero – tuttavia spesso questo valore è ben diverso da quello che rileviamo dopo aver stappato una bottiglia (specie se di plastica, o immagazzinata al sole, o stappata dopo molti mesi dall’imbottigliamento).  Anche i sistemi ad osmosi inversa più venduti in commercio rendono l’acqua molto acida (con valori che raramente raggiungono pH 5,7). I sistemi ad osmosi inversa di ultimissima generazione rendono l’acqua oligominerale, lievemente alcalina e ne migliorano il contenuto di sali “buoni” per il nostro organismo.

10) Acqua alcalina combinata con i metalli pesanti? No grazie!

La stragrande maggioranza dei sistemi di alcalinizzazione sono collegati direttamente alla rete idrica ed usano l’elettrolisi che, attraverso un campo elettrico prodotto fra due piastre elettrificate, separa l’acqua acida da quella alcalina. La scissione per elettrolisi  può funzionare solo se nell’acqua sono presenti i sali ed i metalli. Ma non tutti i metalli sono buoni. Infatti a volte nell’acqua ci possono essere metalli pesanti, nitrati e pesticidi. Quindi se si purifica l’acqua dai metalli, l’elettrolisi non funziona. Se invece non si purifica si rischia che nell’acqua alcalina possano passare alcune sostanze pericolose.

 Ma non è tutto!  Queste sostanze potrebbero diventare ancora più nocive perché la struttura dell’acqua alcalina è più “fine” (circa 5 o 6 molecole) rispetto a quella dell’acqua in bottiglia o erogata dal rubinetto (circa 10 – 13 molecole).

Quindi è preferibile bere acqua alcalina prodotta da un impianto composto da due elementi. Il primo purifica  l’acqua dai metalli pesanti e dagli altri pericolosissimi agenti inquinanti. Il secondo elemento la alcalinizza e la ionizza in modo naturale con la tecnologia di ultimissima generazione.

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